Nato in Germania nel 1929, Michael Andreas Helmuth Ende perse un amico in giovane età e proprio su questo amico modello in seguito l’aspetto di Bastiano, il protagonista de La Storia Infinita. Forzatamente arruolato nel 1945 per l’estrema difesa della Germania nazista, fuggì a piedi fino a raggiungere il Fronte antinazista per la Baviera Libera. Dopo diverse esperienze radiofoniche e con il teatro, raggiunse il successo nel 1958 con il suo primo libro, Le avventure di Jim Bottone. Con Momo, nel 1972 e poi con La storia infinita nel 1979 si consacrò come autore di enorme successo, successo al quale non reagì bene subendone conseguenze fisiche ed emotive.
Perché dovremmo leggerlo? Ogni romanzo può essere letto a più livelli e La Storia infinita non fa certo eccezione. Il mondo del fantastico in questo libro permette al lettore non solo di vivere avventure fuori dall’ordinario, ma soprattutto di formulare un parallelismo tra il mondo immaginario e quello empirico, rendendosi conto di quanto in realtà essi siano una cosa sola.