Nato in Portogallo nel 1922, José de Sousa Saramago si trasferisce a Lisbona in giovane età e abbandona presto gli studi per far fronte alle difficoltà economiche, mantenendosi con i lavori più disparati. Autore di numerose opere a carattere politico, non tutte fortunate, il successo ottenuto dagli anni novanta con “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” prima e con “Cecità” poi non ha cambiato il carattere dell’autore, schivo al limite del distaccato.
Perché dovremmo leggerlo? Ogni testo presenta diverse chiavi di lettura, a seconda della prospettiva da cui lo si guarda, e i Vangeli non fanno eccezione. Di eventi come la Strage degli Innocenti la catechesi ci fa guardare il sollievo per la Sacra Famiglia che riesce a salvare Gesù, ma cosa dire delle centinaia di bambini le cui famiglie non sono state avvisate da Giuseppe? Giuda è destinato a tradire Gesù perché il destino del Salvatore si compia, e tuttavia porta nei secoli un’infamia mai lavata: come convivere con questo paradosso? Queste e molte altre scivolose domande, con altrettante inquietanti risposte, pone il libro di Saramago: una finestra sull’anima di ognuno.