“Forse non si desiderava tanto essere amati, quanto essere capiti.”
George Orwell, 1984
Oggi nel Calendario dell’Avvento Letterario ospitiamo un classico della letteratura mondiale, 1984 di George Orwell. Negli ultimi anni questo libro, già famosissimo, ha ottenuto nuovi impulsi di vendita grazie a fenomeni e mutazioni sociali. Trasmissioni come The Big Brother, all’inizio degli anni duemila, oppure la limitazione delle libertà individuali durante la pandemia ne sono un esempio.
“Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse. In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse.”
George Orwell, al secolo Eric Arthur Blaier, nasce nel 1903 nel Bengala in una famiglia di origini scozzesi. Dopo una burrascosa esperienza nella Polizia Imperiale si congeda e torna in Inghilterra. Vivrà in povertà e di lavoretti, poi prenderà parte alla Guerra Civile Spagnola. Dopo quell’esperienza dichiarerà l’intento di spendere ogni sua riga contro tutte le forme di totalitarismo.
Perché dovremmo leggerlo? Se “La fattoria degli animali” è semplice e immediata nel suo linguaggio, il distopico “1984” non lo è altrettanto. La prosa è ardua, il senso di soffocamento segue il lettore in ogni pagina. E tuttavia, per comprendere molto della nostra realtà quotidiana, è necessario leggere quella previsione che Orwell fece (nel 1948) di quello che per noi oggi è un passato lontano soltanto dal punto di vista cronologico.
“Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza.”
Articolo di Greta Cerretti
“Leggo perché non so volare.”
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