Adorazione di Alice Urciolo

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Lettura critica di Adorazione di Alice Urciolo

Ho acquistato questo romanzo a Lucignana, alla Libreria sopra la penna, conquistata principalmente dalla copertina: vintage e calda, proprio il mio genere. La quarta è piuttosto fuorviante, perché lascia intendere al lettore che la storia parli di una ragazza che sta imparando a scoprire il proprio orientamento sessuale. Nulla di più sbagliato. Siamo di fronte a un romanzo corale.

Il romanzo corale

Sono una fautrice dei romanzi corali, spesso mi scontro con editor i quali sostengono che la scelta di più voci narranti possa confondere il lettore. Poi inizio a sfogliare “Adorazione” e scopro che in questo romanzo corale il punto di vista è quello del narratore onnisciente in perfetto stile manzoniano. Si passa dalla mente di un personaggio all’altro a volte senza soluzione di continuità, in alcuni punti addirittura nella stessa frase. Niente capitoli alternati, niente asterischi per dividere il paragrafo di un protagonista dall’altro. E mi chiedo: dov’è la frusta dell’integerrimo editor moderno, che disdegna il punto di vista onnisciente, quando deve metter mano sul romanzo di una autrice che è già famosa sceneggiatrice?

L’editor assente

Purtroppo proseguendo nella lettura il sospetto che questo romanzo non abbia mai davvero incontrato un editor si trasforma sempre più in certezza. Incontriamo un errore ricorrente, che è quello del tempo verbale errato rispetto al tempo della narrazione; incontriamo molte frasi sciatte e colloquiali, grammaticalmente scorrette nel linguaggio scritto anche se diventate di uso comune nel linguaggio parlato; incontriamo errori che non possono essere refusi. Più di ogni altra cosa andiamo avanti nella lettura cercando un senso, una direzione, il tema del romanzo. Una struttura.

La struttura quinaria

Dove sono in Adorazione le cinque parti che compongono la struttura quinaria, la drammaturgia di un testo? Si intravede un briciolo di antefatto, saltiamo da una peripezia all’altra ma il momento dello spannung non arriva mai e di conseguenza non può esserci un vero scioglimento. Difatti il finale è talmente bruciante, non preparato e incomprensibile che viene il dubbio che al testo manchi una parte stampata (visto anche il numero di pagine bianche a seguire). Troppo tecnico? Le nostre Letture Critiche lo sono: cercano di capire cosa non va in un romanzo dal punto di vista della tecnica narrativa, andando oltre le numerose critiche e recensioni negative che in effetti il libro ha collezionato.

Adorazione o delusione?

I temi sono tantissimi: il femminicidio, l’omosessualità, la scoperta della sessualità, l’amicizia, l’amore, la famiglia… ci sono tutti ma nessuno è lavorato in modo corretto. Non sempre la marca è sinonimo di pregio, eppure il marchio dovrebbe essere una garanzia: 66thA2ND è una casa editrice che si considera di qualità. Quando compro un romanzo Adelphi so cosa aspettarmi e in effetti non delude mai. Perché la qualità in Adelphi viene prima della ricerca di un “nome” di grido, con un collegamento diretto alla televisione o alle piattaforme, per fare cassa. È stupendo quando un libro diventa un bel film; è una delusione quando una sceneggiatura viene spacciata per romanzo.

Articolo di Greta Cerretti

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